Cosa vedere in Baviera: Monaco, Rothenburg e la Romantische Strasse

Oggi mi son ritrovata a guardare le foto sul viaggio di tre giorni on the road, fatto in Baviera qualche inverno fa.

Ne ho fatto cenno nell’articolo sui castelli.

Fu un week end un po’ da folli perché macinammo in circa tre giorni davvero tantissimi km in macchina. L’obbiettivo era vedere il più possibile col poco tempo che avevamo a disposizione. Ovviamente cercando di ridurre i costi al minimo, considerando il budget limitato.

Ne ho fatti molti di viaggi così. I miei viaggi da da i ritmi un po’ serrati sono la risposta pratica a chi dice che «chi viaggia deve avere per forza soldi e tempo».

Ogni volta che qualcuno lo dice, a me viene da sorridere, perché nella maggior parte dei casi, il mio budget è ridotto ai minimi termini e il tempo libero anche.

Vivo lontano dalla mia città natale da anni, le ferie devo sempre un po’ dividerle tra andare a trovar la famiglia e coltivare la mia passione per i viaggi. Il mio tempo e il budget son sempre ridotti ai minimi termini.

Semplicemente credo che, se puoi sognarlo, puoi farlo, scendendo a qualche compromesso magari.

Il viaggetto on the road in Baviera è stato uno dei frutti di questa mia filosofia.

Fussen innevata

Il nostro itinerario fu questo:

Partimmo da Reggio Emilia con la mia auto e, in tre giorni, visitammo i Castelli della Baviera a Fussen, Monaco di Baviera centro storico e Parco di Nymphenburg più due dei paesini carinissimi presenti sulla Romantische Strasse: Rothenburg ob der Tauber e Dinkelsbühl.

Al ritorno facemmo una seconda tappa a Monaco per visitare il Deutsches Museum che non eravamo riusciti a vedere all’andata.
Ritmi un po’ da folli ma li preferisco a non viaggiare quando non si può far di più.

IN DETTAGLIO:

Il primo giorno arrivammo a Fussen e visitammo i castelli di re Ludwing: Il castello Neuschwanstein e quello di Hohenschwangau (sono uno di fronte all’altro quindi visitabili in qualche ora).

Comprammo un biglietto unico per visitarli entrambi. Potete comprare i biglietti qui:

Castello di Hohenschwangau in Baviera
Castello Neuschwanstein in Baviera

Terminata la visita, ripartimmo per Monaco di Baviera, dove dormimmo.
Il secondo giorno visitammo il centro di Monaco di Baviera e il parco di Nymphenburg.


La tappa a Monaco di Baviera fu molto breve, quindi riuscimmo giusto a fare un giretto in centro, trattenerci nella piazza principale per assistere allo show del carillon di Marienplatz, il Glockenspiel, che mi ha ricordato un poco quello dell’orologio astronomico di Praga.

MONACO DI BAVIERA

Ho infatti ancora Monaco di Baviera in lista dei posti da visitare. Non posso davvero considerare di averla vista. Lo considero un primo contatto, in attesa di una visita più completa.

Il parco di Nymphenburg era uno spettacolo tutto innevato. Faceva freddo, ma valse proprio la pena farci un bel giro. In primavera dev’essere stupendo, ma io l’ho trovato bellissimo anche totalmente «vestito» di bianco.

Parco di Nymphenburg a Monaco di Baviera

Il laghetto all’interno del parco a Monaco di Baviera era quasi totalmente ghiacciato.

Sarei davvero curiosa di rivederlo in primavera totalmente trasformato. Ci tornerò, ho troppe cose in sospeso da fare e vedere a Monaco di Baviera per non tornarci.

Lago congelato a Monaco

La sera del nostro secondo giorno in Baviera partimmo per Rothemburg, dove dormimmo.

Rothemburg ob der Tauber

Il terzo giorno beccammo la pioggia, ma in pieno inverno c’era da aspettarselo. Ci armammo di obrello e visitammo Rothenburg ob der Tauber e Dinkelsbühl, nonostante il tempo avverso.

Devoo ammettere che nonostante il brutto tempo sono davvero due gioiellini ed è un piacere visitarli.

Dopo aver scattato un po’ di foto e girato i due paesini in lungo e in largo, cominciammo a tornare verso l’Italia, con l’idea di fare un’ultima tappa tornando verso casa.


Dopo pranzo ci fermammo nuovamente a Monaco di Baviera, sia per spezzare il viaggio sia perché ci era rimasto il desiderio di vistare il Museo delle scienze che avevamo visto passando mentre andavamo via. La sera del terzo giorno eravamo a casa, a pezzi ma contenti.

La toccata e fuga di tre giorni in Baviera fu un tour de force, ma ne valse decisamente la pena.

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