8 curiosità, leggende e storie su Barcellona. Quante ne conoscete?

Come ho accennato nella mia pagina di presentazione, sono una Curiosa del Mondo, amo conoscere tutto ciò che mi circonda, lontano o vicino che sia, purché mi arricchisca di qualcosa di nuovo. Motivo per cui faccio sempre mille domande sui significati di ciò che vedo, mi interesso a tutte le tradizioni, le leggende e le curiosità. Insomma sono un po’ come quei bambini che non smettono mai di chiedere «perché» per ogni cosa!

Da quando vivo qui, ho raccolto un bel po’ di curiosità sulla città di Barcelona e sui significati di tante cose che magari non tutti quelli che ci passano di sfuggita notano. Quindi ho pensato di condividerli con voi, in modo che se – come me – siete dei curiosi, troverete pane per i vostri denti.

Se vi trovate in giro per Barcelona, potreste far caso a dei piccoli dettagli che non avevate notato prima, oppure vi spiegherete cose di cui prima non conoscevate il significato.

Le 13 oche del Patio della Cattedrale

Se entrate a visitare il patio della Cattedrale di Barcelona (se siete fortunati riuscite a vederle anche da fuori) troverete 13 oche che nuotano nel piccolo laghetto. Sapete perché sono 13? Perché rappresentano i 13 anni di Santa Eulalia, la Patrona di Barcelona, che da il nome anche alla Cattedrale. La giovane morì martire proprio a quell’età. Le oche sono lì a guardia della sua tomba.

Calavera del puente de la calle del Bisbe

Nel Barrio Gotico, proprio poco più avanti dell’entrata al patio della Cattedrale, c’è il famoso Ponte della Calle del Bisbe (che tutti si fermano a fotografare). Non tutti però fanno caso al teschio che c’è al di sotto del ponte. Se si alza lo sguardo passando lo si può vedere. È un teschio attraversato da un pugnale.

Intorno alla calavera ho sentito varie storie. Alcuni dicono sia un teschio vero. Altri che colui che ha costruito il ponte, a causa di un tradimento da parte di chi glielo aveva commissionato, lo aveva messo lì come minaccia simbolica di vendetta.

C’è chi dice anche che osservandolo si può esprimere un desiderio che si avvererà. Altri ancora dicono che porti semplicemente fortuna guardarlo negli occhi. Diciamo che di storie intorno a questo teschio ne girano tante. Io prendo per buona quella della buona sorte, che non fa mai male!

Ponte della Calle del Bisbe

Cassetta della posta con rondini e tartaruga sulla facciata della Casa de l’Ardiaca

Sempre nel Barrio Gotico, sulla facciata della Casa dell’arcidiacono c’è un altro particolare curioso: una cassetta della posta sulla quale sono raffigurati una tartaruga, delle foglie d’edera e cinque rondini.

Sembra che questa scultura fosse dedicata alla giustizia. La tartaruga rappresenterebbe la lentezza della giustizia. Le rondini che volano verso destra rappresentano il senso giusto, mentre le altre il senso contrario della giustizia (non ho ancora capito che intendono esattamente per senso contrario). Infine le foglie d’edera rappresenterebbero le difficoltà incontrate dalla giustizia lungo il suo percorso.

Cassetta della posta della Casa dell’Arcidiacono a Barcellona

Scudo del Barça su una vetrata di Santa Maria del Mar

All’interno della Cattedrale di Santa Maria del Mar, nel quartiere del Born, c’è un particolare che potrebbe fare pensare a primo impatto ad un fanatismo quasi profano. Su una delle vetrate a sinistra, guardando verso l’altare infatti, è possibile scorgere uno scudo della squadra del Barça.

In realtà questo omaggio è legato alla ricostruzione delle vetrate della Cattedrale della fine degli anni ’60 del secolo scorso. All’inizio della guerra civile, la basilica fu gravemente danneggiata da un incendio che durò vari giorni.

Quando si decise di ricostruire le vetrate, la FC Barcelona sovvenzionò parte di questa ricostruzione.
Questa è la ragione dell’omaggio sulla vetrata.

Scudo del Barça a Santa Maria del Mar

Statua di Colón

Se siete stati a Barcelona conoscerete sicuramente la famosa statua di Colombo che si trova alla fine della Rambla, davanti al Port Vell (ci si può anche salire per guardare Barcellona dall’alto).

La statua di Colón indica il mare ma non l’America.

In realtà per indicare l’America Colombo non dovrebbe essere rivolto verso il mare. Siccome non avrebbe fatto lo stesso effetto se avesse indicato la terra, hanno deciso di disporla ugualmente così!

– Casa degli ombrelli

Alla fine della rambla andando verso il mare, c’è una casa dove la parete è ornata da tanti ombrelli e qualche ventaglio.
Questo perché, per quanto ora sia la sede di una banca, alla fine dell’800 era un negozio di ombrelli.

I barcellonesi la chiamano Casa dels Paraigües (casa degli ombrelli appunto), ma il suo vero nome è Casa Cuadros.

Oltre agli ombrelli nell’angolo c’è anche un Drago, come ce ne sono tanti a Barcelona.
Ma per la leggenda del Drago, se siete curiosi, vi rimando all’articolo che ho scritto sulla Festa di San Jordi.

Fuente de Canaletes

Verso la fine della Rambla, andando verso Placa de Catalunya, c’è la fontana di Canaletes.

Secondo una leggenda, chi beve un sorso d’acqua da questa fontana non può fare a meno di ritornare a Barcellona.
C’è una placca di bronzo che recita esattamente questo:

«Si beveu aigua de la Font de Canaletes sempre mes sereu uns enamorats de Barcelona. I per llunt que us n’aneu, tornareu sempre».

Oltre a questa scritta, sulla fontana c’è anche il simbolo del Barça.

Questo perché, intorno a questa fontana, storicamente si riunivano i tifosi della squadra per conoscere i risultati delle partite, che venivano mostrati su una lavagna dalla redazione del giornale «La Rambla», situato proprio lì di fronte.

Il nome Canaletes invece deriva dal riferimento ai canali che nel secolo XIV, portavano l’acqua da Collserola fino alla città di Barcellona.

Colore nero e giallo dei taxi di Barcelona

Anche il tipico colore nero e giallo dei taxi di Barcelona ha una spiegazione.

Nel ‘900 il Comune di Barcellona approvò un codice di circolazione che stabiliva una norma rispetto al colore dei taxi, legata alla tariffa che veniva applicata.  In questo modo chi li vedeva passare sapeva già che tipo di tariffa aspettarsi da quel taxi.

Il colore che differenziava le tariffe doveva essere una striscia dipinta sulla carrozzeria nera. I colori erano bianco, rosso, giallo e azzurro.

Quando nel ’29 ci fu a Barcellona l’Esposizione Universale peròavvenne una vera e propria guerra di prezzi, che portò il comune della città a imporre ai tassisti una tariffa unica.

La scelta ricadde sulla tariffa dei taxi con la striscia gialla, quindi ancora oggi i taxi a Barcellona sono di questo colore.

Mi viene in mente ancora qualche curiosità sulla città, ma non vorrei dilungarmi troppo ed annoiarvi.

Magari in qualche altra occasione, ve le racconto. Tanto non mi stanco mai di far domande o documentarmi.

Se per caso voi ne conoscete altre, raccontatemele, per favore! Sono sempre super ghiotta di curiosità e leggende.

Condividi

3 Comentarios

Dejar una respuesta

error: Content is protected !!