Barcelona, un sogno ed un biglietto di sola andata.

Oggi vi parlo un po’ di me, di un salto, dei sogni e del coraggio che a volte serve per renderli realtà. Mi allontano un po’ dai miei racconti di viaggi, ma neanche troppo dato che resto ancora nella magica terra spagnola, che amo e che mi ospita dal 19 gennaio del 2015.

Fu allora che cominciò per me l’avventura da «espatriata», da cittadina straniera a Barcelona, una città che adoro da quando la prima volta la visitai, nel lontano 1998, ad appena 18 anni. Chi lo avrebbe detto allora che a distanza di un bel po’ di anni mi ci sarei trasferita.

Mi ero concessa di sognarlo qualche volta, ma era uno di quei pensieri che dopo dieci minuti richiudi in un cassetto facendo spallucce e sospirando tra le labbra un «magari»… Ed invece eccomi qui. Ci ho messo un po’, ma alla fine ho dimostrato a me stessa che Se puoi sognarlo, puoi farlo, basta solo volerlo davvero ed avere il coraggio di saltare, con le dovute protezioni, ma non troppe da impedirti di godere l’ebbrezza del volo!

Da questo deriva il titolo del mio Blog, che rappresenta questo slancio positivo, legato alla mia ferma convinzione che, in qualunque cosa, basta un po’ di coraggio (a volte più di un po’) e determinazione e quel «Magari» sussurrato può magicamente trasformarsi in un «perché no?».

Avevo sempre sognato di comprare il famoso biglietto di sola andata, quello con il quale parti e non sai quando e se torni, quello che suggerisce avventura, nuovi percorsi, nuove scoperte, nuove persone, ma che nasconde anche tanti timori, dubbi, perplessità. Era una di quelle cose che sentivo dentro da sempre ma che in fondo quasi non osavo nemmeno confessare a me stessa. Ho sempre adorato viaggiare, è una delle mie più grandi passioni da sempre (uno dei motivi per cui ho studiato lingue) ed ho sempre fatto di tutto per vedere qualunque posto, da quelli più vicini a quelli più lontani: qualunque luogo  nasconde delle sorprese e delle cose che vale la pena conoscere o vedere, anche se si trova dietro l’angolo.

Ho sempre immaginato ogni posto visitato, ogni nuova città scoperta, come una figurina da incollare in un album da milioni di pagine che ha il vantaggio di non finire mai…ci sarà sempre una pagina da riempire, una nuova immagine da fissare nella memoria, come una foto sul tuo personale album del mondo, di cui intravedi solo i contorni prima ed a cui dai forma e colore poi…

Credo sia impossibile descrivere quello che per me vuol dire viaggiare, visitare, conoscere, scoprire… è tutto legato alle sensazioni, alle emozioni che provo. Si fa fatica a tradurlo in parole.

Ma torniamo al salto ed al mio biglietto di sola andata. Beh, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ed un po’ di sano gusto per il rischio, quindi non è stato facile lasciare tutto e partire, ricominciare tutto da capo, sola, in terra straniera, ma – come cita un film che mi è piaciuto molto – «Se non hai mai tentato, non hai mai vissuto»… ci sono cose per cui vale la pena rischiare, prendere un lungo respiro, chiudere gli occhi e saltare! Ed è così che, nel giro di una settimana, ho preso una delle mie tante decisioni istintive, quelle dettate dal cuore, dal luccichio nei miei occhi ogni volta che soppesavo l’idea di farlo davvero… ho visto il treno che passava e, senza pensarci due volte, ho comprato il mio biglietto di sola andata: direzione Barcelona, per la quarta volta nella mia vita, la prima volta per restarci.

In realtà sono partita con l’idea di star qui 2/3 mesi per «vedere come va», per «sperimentare cosa si prova», «per mettermi alla prova», per tirare fuori quel sogno chiuso da tanto in un cassetto e provare a renderlo realtà, perché avevo bisogno di nuovi stimoli, perché volevo conoscermi ancora di più, e per mille altre ragioni se ci penso, ma prima di ogni altra cosa perché lo dovevo a me stessa. Ne ho passate tante e avevo bisogno di dimostrare a me stessa che se davvero vuoi, puoi. Ed eccomi qui, straniera in terra catalana (tempo fa avrei detto spagnola, ma in onore dei catalani che mi ospitano e che so che ci tengono, voglio avere questa piccola attenzione…).

In ogni caso, a dimostrazione del fatto che è bello anche non programmarla la vita, dopo un anno e mezzo circa sono ancora qui, sempre più innamorata di questa città e sempre più contenta della decisione presa. Non so dire se ci resterò a vita o quanto ci resterò, mi piace vivere giorno per giorno, in base al flusso delle emozioni che ciò che mi circonda mi da, ma so che al momento ci sto davvero bene e che compiere quel salto, mettendo da parte per un attimo le mille paure e i mille dubbi che avrebbero potuto farmi desistere, è stata una delle cose migliori che abbia fatto nella mia vita. Ogni tanto è fondamentale ricordare a se stessi che «Se puoi sognarlo, puoi farlo» e che i Magari, possono davvero diventare «Perché no?» quando lo si vuole davvero… 🙂

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